LUI RACCOGLIE L'UVA ?

Sveliamo subito il finale di questo post: il finale è NO.

Mi vengono a dire che I Giorni Della Vendemmia è un piccolo film indipendente, fatto da giovani (età media sotto i 26 anni), "delicato" e "essenziale", che con 3 pellicole sta girando la penisola grazie al tam tam e all'interesse del pubblico.
Sembra interessante: l'ultima volta che ho letto cose del genere si parlava de Il Vento Fa Il Suo Giro, del bravissimo Giorgio Diritti, che fu sì un bel film. E allora forza, di corsa al cinema "Fratelli Marx" a fare un po' di tam tam.

Inizia la proiezione e dopo dieci minuti -all'entrata in scena della suadente ragazza coprotagonista- esplode la bruttissima sensazione di trovarsi sul ciglio dell'inizio di un film pornografico girato nel casolare di campagna di un amico del regista. Per fortuna la linea non viene oltrepassata, ma si palesa in fretta il clichè trainante del film: la smaliziata ragazza di città che svezza il ragazzino di campagna. Oh!!
E poi va davvero tutto a rotoli: lei che vendemmiando chiede a lui «hai mai fatto l'amore?» (potete immaginarvi come va a finire... sì, lui raccoglie l'uva), la famiglia emiliana babbo comunista mamma cattolicona, «accendimi la sigaretta», e poi lei va con un'altro, e poi una certa persona era suo fratello!, e poi suo fratello era gay!, e poi una parabola dal vangelo secondo giovanni (succede anche questo), e poi...
Poi vogliono fare quelli culturalmente giusti omaggiando il grande Berlinguer, o facendo comparire un vinile del mitico primo album dei Violent Femmes. Sacrosanto, ok, regolare, ma.... a che gioco giochiamo? E' una lisciatina??

Che tristezza: doveva essere uno di quei film semplici, genuini, essenziali, onesti... e invece è un frullato dei rispettivi clichè, una imitazione imbarazzante e controproducente, una tesina da studente di cinema che cerca di mettere in ordine quello che gli hanno insegnato, confondendo l'essenzialità con l'assenza di contenuti o di modalità significative.

Beh, io direi che per fare dei veri film servono dei registi, cioè dei visionari di idee e di immagini che hanno qualcosa da raccontare.
E' questo il caso? NO.

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