«Quando si pensa a Torino ancora oggi in molti immaginano una specie di Detroit avvolta nella nebbia, dove si vive sospesi tra fabbriche fumose e fughe verso le montagne per un boccata d'aria pulita».
Beh... la situazione non è così grave, ma è certo che la vicinanza delle montagne porta un certo sollievo. Quando poi si tratta di valli Occitane, la faccenda si fa ancor più interessante, e il grigiore sabaudo viene in fretta spazzato via a colpi di ghironda.
Ascoltate bene: ogni primo mercoledì del mese, in una delle troppe piazze di Torino che si chiamano "Carlo qualcosa", un gruppo di giovani suonatori di musica folk occitana si ritrovano per suonare all'aria aperta mentre tutt'intorno gente di ogni età balla danze occitane in ampi cerchi o vorticosi quartetti, e i passanti si fermano e guardano e si rallegrano e vengono presi da chi già sta ballando e coinvolti nella danza che così si ingrossa sempre di più.
Non importa che tu sia uomo o donna, schiavo o libero, giudeo o greco, occitano o napoletano: qualcuno ti insegnerà i passi.
Se poi, alle tarde 2.00 di notte, tre suonatori rimasti soli soletti nella piazza intonano con i loro organetti tradizionali The Final Countdown degli Europe, beh... il sottoscritto reputa che una caduta di stile così, loro, se la possano ampiamente permettere.
Porca miseria, c'è anche un video, dovrò proprio linkarvelo.
Ho già detto che è un appuntamento imperdibile?
E' un appuntamento imperdibile.
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